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Anna G.

annag

by Assuntina Z.

 

 

All'epocaIn quale anno ènata?

Sono nata nel 1941

 

Descriva brevemente le condizioni di vita nella sua infanzia (status socio-economico della famiglia, è cresciuto in una famiglia nucleare (quanti figli) o in una famiglia allargata (viveva con nonni paterni o materni, zii e le loro famiglie, andava a scuola?)

Sono natanel 1941,quindi in periodo di guerra.Mio padre era imbarcato e, per sfuggire ai bombardamenti,siamo sfollati in un paese del beneventano, anche perchè in città scarseggiava il cibo. C’è sempre stata la presenza costante della famiglia materna, nonna e due zie. Tornati in città, a cinque anni ho iniziato la scuola, a cominciare dall’asilo.

 

Descriva brevemente le circostanze della sua vita dall'adolescenza fino alla pensione (istruzione superiore, innamoramento, matrimonio, carriera, figli, vacanze e viaggi, visioni della società, ambiente, ruolo della mobilità) È stato tutto soddisfacente, difficile, movimentato?

La carriera scolastica è stata tranquilla, mi piaceva studiare e ho sempre letto molto. Alla maturità classica, dopo una lotta in famiglia, ho preferito non iscrivermi all’Università e impiegarmi nella più grossa libreria di Napoli, dove organizzavamo anche conferenze di notevole interesse e mostre di arte contemporanea. Sono stati anni molto gratificanti, che mi consentivanoanche di viaggiare da sola. E’ stato lavorando a contatto col pubblico che ho scoperto che la società non è quel mondo ovattato e protetto in cui ero vissuta. In libreria ho conosciuto il mio futuro marito che ho sposato nel 1968, in piena contestazione studentesca. Sono stati gli anni del mio maturare. Abbiamo fatto una scelta di vita un po’movimentata, trasferendoci a vivere in Sardegna, scelta possibile non avendo figli e svolgendo mio marito una libera professione, mentre io rinunciavo al lavoro. Ora sono in pensione. Ho perso mio marito otto anni fa e ho deciso di rimanere in Sardegna.

 

Qual era la posizione delle persone anziane quando eri giovane (come venivano preparate le decisioni più importanti come le scelte per l'istruzione, la professione, lapianificazione della pensione. Vi prego di condividere una storia che illustra i rapporti intergenerazionali nella società in cui siete cresciuti.

C’era rispetto assoluto per le persone anziane, ma le decisioni venivano prese in casa dai miei genitori. All’epoca bastava uno sguardo perchéifigli ubbidissero, e non era consentito partecipare ai discorsi dei grandi. La differenza fra generazioni era evidente dal modo in cui ci si rivolgeva alla nonna materna: noi nipoti le davamo del tu, mentre mia madre e le sue sorelle, quindi le figlie, le davano del voi.

 

Descriva i rapporti intergenerazionali nella sua famiglia (I suoi genitori o i genitori del suo coniuge/partner si prendevano cura dei loro genitori e l'aiutavano con i figli e gestivano la casa? Viveva con i suoi genitori o con il coniuge/convivente? Vi prendevate cura di loro quando erano molto anziani?)

I nonni paterni sono morti piuttosto giovani, ma ricordo il nonno, che tutte le domeniche veniva di mattina a salutarci, mentre noi tutti andavamo spesso a casa loro a trovarli. E le feste, quali che fossero, con tutti a casa nostra. Non ho conosciuto il nonno materno, ma la nonna, “Nonnona” per tutti inipoti, trascorreva lunghi periodi in casa con noi. Da sposata ho vissuto da sola con mio marito, sia a Napoli, dove tornavo spesso per la mia famiglia di origine, sia in Sardegna. Per qualche anno ha vissuto con noi mia suocera, dopo la morte del marito. Durante l’estate eranoi miei genitori a trascorrere lunghi periodi con noi. Con la morte di mio padre e itanti anni di mia madre è stato faticoso e a volte doloroso gestire la lontananza.

 

Oggi (Nowadays)

 

Per favore, confronta quello che pensavi della vecchiaia quando eri giovane, le tue aspettative sulla tua vita in pensione e come è realmente ora (è la tua età dell'oro quando realizzi tutti i desideri del passato; è il momento di goderti momenti di svago con i tuoi nipoti e la tua famiglia che condividono le tue conoscenze ed esperienze; è un momento di solitudine senza amici ed essere emarginati)? Cosa significa per voi la pensione?

Da ragazza,vivendo in una famiglia sempre sollecita con le persone anziane, pensavo a volte che sarebbe stato bello invecchiare e a volte invece guardavo con tristezza il perdere l’autonomia. Sono fortunata perché, essendo ormai una persona anziana, sono ancora sana, vivo sola con un gatto e bado a me stessa, mi godo la pensione e continuo ad avere molti interessi, essendo molto curiosa intellettualmente. Posso viaggiare e mi dedico al volontariato: sono vice presidente di un’Associazione che si occupa di malati tumorali e sono facilitatrice del Gruppo di Auto Mutuo Aiuto di Cagliari. La sede dell’Associazione è a Cagliari e quindi sono spesso in quella città che adoro e in cui ho anche vissuto per tredici anni.

 

Descrivete brevemente le condizioni di vita nella vostra vita attuale (vivere da soli o con il coniuge/partner o ifigli o nella casa di riposo, la vostra pensione è sufficiente per una vita dignitosa, per la salute, per la comunicazione con i figli e gli amici nel Paese o all'estero).

Attualmente vivo a Carbonia e quando posso seguo le varie attività culturali in loco: conferenze, cinema, teatro, musica e coltivo delle amicizie. Vado a Napoli per la famiglia di origine: sorella, cugine, nipoti, zie, e le amiche anche del periodo liceale. A Cagliari ho amici degli anni in cui vi ho vissuto, e anche molti tra I soci dell’Associazione.

 

Quali sono i media che consumate nella vita di tutti i giorni (TV, radio, giornali); quali nuove tecnologie utilizzate (Internet, computer, smartphone) e avete notato che la vostra generazione le usa e come?

Da molti anni uso il computer, che all’inizio ho vissuto come una scatola magica per pura curiosità, ma ormai lo uso per l’Associazione, per accorciare le distanze, per comunicare, per consultazione, per gestire la casa. Accendo molto poco la TV, non leggo più i quotidiani ufficiali, mi fa compagnia la radio con la musica. Mia madre era diplomata al Conservatorio di Napoli, suonava il pianoforte e mi ha inculcato l’amore per questo strumento e per tutta la musica. Fuori casa uso uno smartphone. Spingo sempre tutti a usare almeno lo smartphone perchè internet apre il mondo, e c’è ancora molta reticenza da parte degli anziani verso questa nuova tecnologia.

 

Cosa ti motiva o può motivarti? (Restare in contatto con i tuoi figli, i tuoi nipoti, la tua famiglia, i tuoi amici, il mondo in generale; Mantenere l'attività fisica e mentale; Trasmettere conoscenza, esperienza, una certa visione della vita e del mondo).

Sono ancora viva e quindi cerco di vivere questi ultimi anni nel modo più consono al mio modo di essere. Siamo animali sociali e viviamo nella società con tutte le sue brutture, ma anche tra le tante cose belle. In fondo dipende dalle scelte che facciamo nei limiti delle nostre possibilità.

 

I ruoli dei pensionati / Secondo voi, quali sono i ruoli principali dei pensionati (Trasmissione della tradizione, del sapere e della storia, aiuto nell'educazione dei nipotini / delle giovani generazioni in famiglia e/o nel quartiere) Sollecitare commenti e riflessioni sull'invecchiamento, sulle difficoltà e i modi per migliorare la vita, sul ruolo dei senior nell'economia, sulla trasmissione alle generazioni successive, sulle nozioni di valori (cercare di farli definire), sull'aspetto creativo.

Il ruolo più gratificante per chi ha bambini in famiglia è proprio quello di fare I nonni. Io, pur non avendo figli, ho la fortuna di essere stata adottata anni fa come nonna dai figli (oggi 18 e 12 anni) della mia più cara amica di Cagliari, nonchè Presidente dell’Associazione. Ma mi hanno benevolmente accolta tutti della sua numerosa famiglia, che a mia volta sento come “la mia famiglia sarda”.

 

Avendo in mente le rappresentazioni degli anziani nei media, quale sarebbe il suo messaggio per le giovani generazioni?

Soprattutto con il proprio comportamento, con l’esempio, insegnare il rispetto persé stessi e per gli altri, con un’attenzione particolare per gli anziani, per i deboli, per i meno fortunati, per la natura. Èl’amore che muove positivamente il mondo, se vivi con amore e con rispetto tutto quello che ti circonda e che fai non hai spazio nétempo per la cattiveria, l’invidia, la gelosia, il bla bla senza senso e sarai membro attivo di questo bellissimo universo.